Franco Zeffirelli...un genio a spasso fra cinema, opera e la sua Firenze
"Ho sempre pensato che l'opera sia un pianeta dove le muse lavorano assieme, battono le mani e celebrano tutte le arti" (F. Zeffirelli)
Bentornati cari lettori. Lo so che dirvi "Bentornati" dopo 4 mesi di assenza è alquanto paradossale ma ahimè
sono stata presa da così tante questioni (personali e lavorative) da non avere il tempo di rilassarmi e scrivere come vorrei. Scrivere, come ben saprà chi ha questa passione, non significa mettere due parole a caso, una dopo l'altra...al contrario, richiede concentrazione e se non si è motivati il risultato non è mai dei migliori. Ma, bando alle ciance, procediamo subito!
Chi mi segue sul mio canale Youtube, sa che curo una rubrica che adoro tanto - dal titolo "Il mio autore del mese" - nata ormai 5 anni fa con l'obiettivo di approfittare di qualche anniversario storico per celebrare uno scrittore, un personaggio, un'artista...insomma, qualcuno o qualcosa che ci intriga da tempo ma che, per un motivo o per un altro, non abbiamo mai avuto il coraggio di approfondire. Il video esce mensilmente e, generalmente, per motivi di tempo non dedico mai lo spazio a più di due autori... ma ce ne sono così tanti che vorrei approfondire e parlarvi che ho deciso di dedicare "a tutti gli altri" uno spazio qui sul Blog.
Che sia chiaro: essere qui sul blog non significa essere autori di "serie B". Difatti, l'autore di cui vi parlo oggi è tutt'altro che di serie B, anzi è stato un vero maestro nel suo campo, ossia Franco Zeffirelli!
Sicuramente avrete sentito parlare di questo grande regista, autore di numerose trasposizioni cinematografiche di opere liriche oppure di un celebre "Romeo e Giulietta" del 1968. Oggi, sono qui proprio per parlarvi di come conoscere questo regista sia stato per me fondamentale e vi porterò anche alla scoperta di un luogo a lui carissimo.
Fin da piccola mi sono avvicinata alla musica classica ma, come spesso accade, odiavo l'opera lirica: la parola non è scelta a caso, la odiavo profondamente. E' paradossale, lo so: se ami Mozart come fai a non amare Verdi? Quando si è piccoli si ha una percezione diversa di tante cose ma nulla è perduto. Infatti, quelle note ascoltate nell'infanzia sono rimaste dentro di me e quando ho avuto la mia prima connessione internet, ho iniziato a ricercare quelle melodie che tanto avevo "detestato" e alla fine mi sono imbattuta nella Traviata di Giuseppe Verdi, nel suo celebre brindisi ma soprattutto nella straordinaria versione cinematrografica di Franco Zeffirelli, del 1983, con Placido Domingo e Teresa Stratas.
Avete presente quando non conoscete assolutamente nulla di un'opera (teatrale, letteraria, artistica non importa) eppure, vi bastano pochissimi secondi per esserne affascinati al punto da riguardarla, studiarla e approfondirla per ore e ore, senza mai stancarvi? Bene, questo è quello che è successo a me con questa versione: al di là del celebre "Libiamo ne' lieti calici" o "Sempre libera" non sapevo assolutamente nulla né di Verdi né della Traviata (eccezion fatta per il fatto che fosse ispirata a un opera di Alexandre Dumas figlio), ma mi sono bastati pochi minuti di questa versione per innamorarmene alla follia. La qualità non sarà altissima, ma i costumi, le inquadrature, le luci, il dinamismo sono quelli di un moderno film dei nostri anni e l'attenzione non cala nemmeno per un minuto.
Insomma, me ne sono innamorata e, ogni volta che vado a teatro ad ascoltarla dal vivo, non posso non pensare a questa magistrale versione. Dunque, dopo tutto ciò che vi ho raccontato, qualcuno mi dirà "Ok, va bene, ma cosa vuoi dire con questo?". Molte cose: in primo luogo, quando riuscite a trovare un genio nel suo campo, che vi permetta di appassionarvi a ciò che ha realizzato, la vostra vita non sarà più la stessa. Incomincerete freneticamente a cercare il più possibile su di lui, a recuperare lavori precedenti, a capirne la psicologia e a voler visitare i luoghi che l'hanno ispirato.
Secondariamente, proprio a proposito di luoghi, se vi trovate a passare per Firenze - a lui tanto cara - non potete non visitare la Fondazione che porta il suo nome, che si trova a pochissimi passi da P.zza della Signoria.
E' un posto magico: innanzitutto, perchè attraverso le sue sale potrete capire come lavorava il genio di Franco Zeffirelli, potrete ammirare i modellini in 3D delle sue scenografie, osservare i dettagli dei costumi, ammirare i bozzetti degli abiti da lui stesso disegnati e in sottofondo ascoltare la magnifica voce di Maria Callas. Visitare la fondazione è come fare un viaggio a 360° gradi nel mondo dell'arte, dalle luci ai costumi, dalle musiche alla danza.
Immaginate poi la mia emozione quando, attraversando un corridoio, ho visto in lontananza il sublime vestito di Violetta del secondo atto: inutile nascondervi che ho pianto!
Vi lascio delle foto riguardanti la Traviata, sia la versione televisiva sia quella teatrale:
Proprio perchè non ero soddisfatta, girovagando per la Fondazione ho trovato anche informazioni sulla "Tosca" da lui realizzata nel 1982, al MET di New York: la Tosca si gioca il podio con la Traviata e ciò che mi ha colpito sono i bozzetti delle scenografie, che sembrano già di per sè delle opere d'arte a sé stanti, ma - nel guardare la versione teatrale su Youtube - avete sempre la sensazione di vedere un film: una cosa straordinaria, frutto di un sapiente lavoro di sipari, luci, oggetti di scena. Insomma, una vera magia.
A conclusione di tutto ciò, non posso non consigliarvi di visitare la Fondazione "Franco Zeffirelli" a Firenze e vi lascio alcuni video che vi possono dare un'idea del suo lavoro
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